Centro di Servizio per il Volontariato Etneo - IL VOLONTARIATO ALLA POLITICA CATANESE: “PROMESSE AD OGGI DISATTESE”

IL VOLONTARIATO ALLA POLITICA CATANESE: “PROMESSE AD OGGI DISATTESE”

 

Coinvolgere la protezione civile, e dunque i volontari, nelle decisioni importanti che riguardano la crescita di una comunità e di una città, perché il ruolo della protezione civile è primario rispetto a qualsiasi altro in quanto chi opera in questo settore conosce bene il tessuto sociale, culturale, amministrativo e anche urbanistico di un territorio. E’ questo uno dei messaggi principali emersi il 26 ottobre nel corso del convegno intitolato “La responsabilità illimitata del Volontariato: Accoglienza – Salute - Legalità – Bene Comune - Istituzioni”, svoltosi a Catania su iniziativa del Coordinamento catanese del volontariato e del Distretto del volontariato di Catania.

 

Ad aprire i lavori, moderati dalla giornalista Sarah Donzuso,Luigi Lauriola, componente della commissione dei saggi nominata dal sindaco Salvo Pogliese durante la campagna elettorale: nel suo intervento, Lauriola ha evidenziato come gli impegni discussi e presi dall’attuale sindaco in campagna elettorale siano ancora in attesa di essere calendarizzati e attuati.  Temi cardine quelli affrontati nel corso dei lavori, grazie anche alla presenza di illustri relatori: Giuseppe De Stefano, Consigliere della Fondazione di Comunità Centro Storico di Napoli, e Mario Raspagliesi, Presidente del Coordinamento catanese di volontariato. “E’ bello scegliere di fare i volontari”, ha affermato De Stefano, che ha fornito un’attenta disamina sulla figura del ruolo del volontario rispetto alla società e a fenomeni eclatanti come quello dell’immigrazione. La sua riflessione ha tenuto conto anche della personale esperienza legata alla battaglia per il ripristino della legalità in merito alla gestione dei migranti presso il Cara Sant’Anna, gestito dalla Misericordia di Isola capo Rizzuto. Non a caso le domande poste Raspagliesi hanno messo in risalto le tematiche correlate alla legalità, ma anche alle storture nel mondo della sanità e dell’accoglienza, ed il ruolo che il volontariato e le istituzioni locali devono svolgere quali soggetti connessi alla prevenzione di questi fenomeni. C’è chi cade nell’illegalità anche nel noprofit: “dobbiamo evitarlo e denunciare quando si notano cose poco chiare”, ha sottolineato De Stefano.

 

A seguire, gli interventi di Francesca Danese,Portavoce del Forum del terzo settore del Lazio nonché ex assessore tecnico alle politiche sociali e abitative del comune di Roma nella giunta Marino, e di Guglielmo Barletta,Portavoce della Rete Sociale di Librino: Danese di è soffermata sulle esperienze di sinergia tra volontariato e istituzioni e sullo stato dei rapporti con il Comune di Catania, parlando per esperienza personale anche della grande risorsa che rappresentato i POR nel settore della protezione civile, del ruolo dell’urbanizzazione attraverso misure urbanistiche adeguate, della vacatio creata dalla mancanza delle ex province e del vuoto istituzionale che si è creato, anche nel settore della protezione civile. Nonché del recupero, a 360 gradi, di ciò che ci circonda, partendo soprattutto dall’attenzione ai giovani, e dalla cura delle città mediante, ad esempio, piani regolatori generali. Un invito colto dal presidente della X commissione consiliare del Comune di Catania Manfredi Zammataro,presente all’incontro.

 

A concludere il dibattito Marco Romano, Titolare della P. O. Protezione civile e pubblica incolumità del Comune di Catania ed Antonino Mirabella, componente del Coordinamento F.I.R.,: approfittando della presenza in sala dell’assessore comunale alla protezione civile, Alessandro Porto,sono state affrontate le tematiche della prevenzione dei rischi nelle calamità, sempre più connesse alle scelte della politica e all’applicazione di standard informativi adeguati al raggiungimento delle differenti fasce di popolazione. Si è parlato, dunque, di prevenzione, affinché il volontario venga chiamato solo in emergenza per eventi calamitosi, ma possa avere un ruolo cardine nella prevenzione. Proprio all’assessore Porto è stato chiesto di dare vita a riunioni in cui anche la protezione civile possa esprimere la propria opinione: suggerimento apprezzato dall’esponente della giunta Pogliese, che ha rivelato come l’assessorato da lui retto stia lavorando per ridare dignità a questo comparto. A portare i saluti dell’amministrazione comunale di Catania anche l’assessore ai servizi sociali Giuseppe Lombardoche ha accolto i suggerimenti arrivati, insistendo sul ruolo del welfare ed  evidenziando come un ruolo attivo in campo sociale può far migliorare un’intera comunità, un lavoro non semplice alla luce della fase critica sul piano economico rilevata anche dalla Corte dei Conti per il comune.

 

“Le promesse del mondo politico sistematicamente vengono disattese all’indomani delle elezioni e questo non è certo un buon viatico. Speriamo che, considerando che sono passati quattro mesi dall’elezione del primo cittadino, ci arrivi qualche segnale diverso in tal senso”. Ha concluso così i lavori Santo Carnazzo, consigliere del CSVE e presidente della Federazione Volsi che ha evidenziato come gli argomenti affrontati riguardanti il bene comune siano direttamente connessi a un virtuoso rapporto tra istituzioni e volontariato del terzo settore, come nel convegno in essere, pensato appositamente per mettere a confronto relatori di grande esperienza nel volontariato e soprattutto nelle istituzioni, affinché il volontariato non sia ancora considerato soggetto a responsabilità “limitata”, ovvero deputato esclusivamente ad emergenze o repentine contingenze, bensì inteso e valorizzato dalla politica quale detentore di responsabilità costanti nei confronti della società catanese. 

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