"Non solo volontari, ma cittadini": un anno di servizio civile
Sorrisi, un po' di commozione, abbracci e saluti che appaiono però tutt'altro che definitivi: nella serata del 12 novembre si è concluso, con un incontro nella Casa del Volontariato di Librino a Catania, il progetto di servizio civile nazionale “VolontariAMO” promosso del Centro di Servizio per il Volontariato Etneo, che ha visto 24 giovani volontari selezionati attraverso bando pubblico e impegnati in molteplici servizi. Un anno di attività rivolte prevalentemente ai loro coetanei, nel quartiere di Librino a Catania e nel comune di Acireale, capace di segnarli in positivo, come emerge dalle interviste "doppie" o "triple" rilasciate per tirare le somme di un'esperienza unica, che verranno diffuse sul canale youtube del CSVE.
Il progetto puntava a potenziare la partecipazione dei giovani alla vita delle comunità, sensibilizzare alla cittadinanza attiva e all’importanza del volontariato, cercando di prevenire fenomeni di devianza ed isolamento. "Non siamo qui certo per un addio ma per un arrivederci - ha esordito prendendo la parola anche alla pesenza degli operatori interessati il presidente del CSVE, Salvo Raffa: - conoscete bene ora i tanti bisogni delle nostre comunità, da Librino ad Acireale, e non mancano nè le associazioni pronte a rimboccarsi le maniche cui dare mano né le esigenze specifiche cui dedicarsi con passione e dedizione. Da parte del CSVE, vi rivolgiamo il più vivo ringraziamento perché tante delle attività svolte non sarebbero state posssibili senza di voi. Il volontario in servizio civile non procede per quei poco più di 400 euro mensili, che pure possono certo essere utile incentivo, ma perché crede che dare valore al proprio tempo passi per un impegno tangibile nei confronti di chi è meno fortunato, per molteplici motivi: speriamo - ha concluso - di rivedervi presto impegnati di nuovo tra noi per come potrete e ci auguriamo di avervi offerto un'esperienza formativa canalizzando le vostre energie positive, magari talvolta inespresse e disperse, rafforzanzo il vostro legame con il territorio". Del resto, per raggiungere gli obiettivi citati da Raffa, il CSVE cerca già con il nuovo bando già andato in porto per un nuovo anno di servizio di offrire ai giovani opportunità di coinvolgimento e protagonismo nella vita pubblica, che aiutino a mantenere positive relazioni con il contesto sociale e culturale, contribuendo in questo modo alla mission del CSVE di sostenere il volontariato e alla realizzazione del bene comune.
Parole molto intense e significative sono state rivolte ai giovani anche da Santo Carnazzo, presidente della rete del volontariato siciliano (VOL.SI): "non è difficile tanto fare e formare i volontari, ma fare e formarsi da buoni cittadini - ha esordito: - perché essere cittadini implica la capacità di scegliere, di mettersi in gioco, di riconocere il problema comune, soprattutto di chi lo soffre maggiormente, e prendersene cura con dedizione, anche associandosi, come il volontariato cerca di fare. E se qualche risorsa in questo senso può essere spesa in favore di giovani volonterosi che sentono questa responsabilità di cittadinanza può essere spesa, vale sempre la pena farlo. Vi coinvolgeremo ancora, con i nostri limiti, se vorrete, affinché nessuna periferia si senta lasciata a sé stessa da indifferenza o mancanza di impegno. Questo quartiere ad esempio - ha concluso - è dipinto spesso troppo sbrigativamente, senza tenere invece conto delle risorse e dei valori che può dare e contenere, della solidarietà e dell'impegno quotidiano di tanti. Grazie anche a voi, la periferia può essere tale solo geograficamente e non per lontananza di cura o attenzione rispetto ad un eventuale centro cittadino".
Dopo la proiezione di un video insieme, con i momenti più significativi dell'anno, e un taglio della torta accompagnato dalle foto di rito, i ragazzi hanno scritto l'ultima pagina di un'esperienza che non scorderanno, impreziosita soprattutto da quei volti e quelle espressioni di gratitudine rivolte loro dalle famiglie di Librino, che non hanno nascosto l'affetto maturato per i ragazzi in servizio.