Da Enna e Ragusa, la “Responsabilità illimitata del Volontariato” richiama alla costante collaborazione terzo settore e istituzioni
Dopo gli incontri a Catania e Siracusa, anche Enna e Ragusa sono state sede degli incontri sulla “Responsabilità illimitata del volontariato”rispetto a temi come legalità, accoglienza e salute: ragioni di bene comune direttamente connesse ad un virtuoso rapporto tra istituzioni e volontariato del terzo settore. I quattro incontri, svolti su iniziativa del Coordinamento del volontariato siciliano, del Centro di Servizio per il volontariato etneo e dei Distretti del volontariato delle due aree interessate, non intendevano costituire solo un’occasione di incontro ma rafforzare e riprendere una collaborazione fattiva nelle aree della Sicilia orientale interessate.
Molti gli spunti di riflessione offerti sulla legalità, cui le associazioni proponenti si ispirano quale principio basilare d’impegno, e sui temi innovativi del welfare, campo principale di azione per il volontariato, grazie in particolare all’esperienza condivisa da Giuseppe De Stefano e Francesca Danese, relatori principali in tutti e quattro gli appuntamenti. Il CSVE di fatto si mette una volta in più a disposizione, come già accade in particolare a Catania e Siracusa vista la disponibilità delle istituzioni interessate, per offrire le sue competenze e le sua capillari conoscenze, per una fattiva collaborazione sulle tematiche dibattute.
La partecipazione delle istituzioni a questo tavolo non rappresentava infatti una presenza formale ma un momento di impegno concreto a favore del volontariato per una pianificazione comunitaria che origini politiche efficaci. D’altro canto, le associazioni di volontariato partecipanti hanno avuto occasione di comprendere quanto possa essere complesso operare secondo logiche di rete e cooperazione. Se da una parte il ciclo di incontri viene così chiuso, di fatto viene aperto un percorso di reciproco sostegno rispetto a tematiche nodali per lo sviluppo integrale delle persone, soprattutto le più emarginate, sul territorio.
Per le reti di volontariato intervenute l’occasione ha consentito di riaffermare un principio per il quale non vogliono essere ancora considerate soggetti a responsabilità “limitata”, ossia deputati esclusivamente ad emergenze o repentine contingenze, bensì intesi e valorizzati dalla politica, quali detentori di responsabilità costanti nei confronti della società catanese, come evinto dalle conclusioni di Santo Carnazzo,consigliere del CSVE, che ha sottolineato come “il volontariato debba coordinarsi con le amministrazioni e quest’ultime dovrebbero ascoltare le associazioni quando affrontano problematiche inerenti campi d’azione dei volontari. E’ essenziale – ha evidenziato- creare un ponte stabile d’ascolto ed operatività, nell’unico interesse comune di supporto ai territori: un ponte sempre più indispensabile quanto più le condizioni sociali ed economiche segnano una profonda e stabile fase di deprivazione”.