Mani in pasta, il progetto di Un Futuro per l’Autismo

Acqua, farina, lievito, un pizzico di sale, la lungimiranza dell’Associazione un Futuro per l’Autismo, il supporto educativo della Coop. Un Altro modo e la competenza formativa della NIP (Nazionale Italiana pizzaioli) sono gli ingredienti per un impasto eccellente. Ragazzi e ragazze con autismo sono stati impegnati per sei mesi in un percorso formativo importante che non può e non deve rimanere fine a sé stesso. Il bisogno delle famiglie si lega essenzialmente al concetto di progetto di vita che non può essere pensato se non di concerto alle istituzioni alle quali l’associazione chiede ascolto e collaborazione al fine di co-progettare insieme servizi e sostegni personalizzati e contestualizzati ai territori ed alla comunità educante presente. Solo così si può garantire un futuro alle persone con autismo, cruccio che martella e non abbandona le famiglie fin dalla comunicazione della prima diagnosi. In quel momento il pensiero corre veloce e genera angoscia: a chi lasciare i propri figli senza che per loro ci siano uno spazio nella società?
Bisogni e necessità non più legate esclusivamente agli interventi di tipo terapeutico ma che vadano oltre e si adeguino all’età della persona. Il tema principale è legato agli inserimenti lavorativi possibili e contesti occupazionali dove ciascuno può trovare la propria dimensione ed il proprio senso all’interno di una società a volte poco attenta e distratta.
E intanto le pizze vengono infornate e sfornate con grande orgoglio dei ragazzi e delle ragazze ormai esperti ed abili pizzaioli. Ancora fumanti vengono servite ai tavoli delle pizzerie Sicilia Bedda di Catania e Cantine di Loreto ad Acireale dove alle parole sono seguiti i fatti. In due serate diverse i nostri pizzaioli hanno omaggiato il percorso mostrando a tutti quanto tutto potesse essere reale (e non un compito di realtà) di fronte ad una serata e a dei commensali da soddisfare.
Il percorso si conclude con la consegna degli attestati di partecipazione tra sorrisi e applausi, occhi lucidi, i piatti vuoti ma tanta consapevolezza di poter fare ancora di più, ancora meglio. Il lavoro nobilità ma in questo caso ha riempito il cuore e la pancia di chi ha preso parte ed ha voluto contribuire non ad un progetto, ma ad un modello. Con la consegna degli attestati ed un ampio confronto tra dirigenti ed il Direttore Generale dell'ASP, i Sindaci dei comuni Acireale e S. Agata Li Battiati, il III° settore e le famiglie sull'opportunità di dare sbocco a questo tipo di percorsi.
Con la speranza che si possano moltiplicare le “mani” in pasta al fine di costruire contesti lavorativi sostenibili, che vadano a “ritmo di autismo” e che rispettino le peculiarità e le possibilità di ciascuno, questa è la nuova sfida per i genitori dell’Associazione.